Opere in viaggio (blog)

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IL CAIRO – MADRID: Vortici di fiori

Casa, Home, il luogo dove tornare, dove stare, dove scaldarsi d’inverno, dove incontrare. E’ partita la ricerca delle opere in viaggio, grandi, piccole, vecchie e nuove in giro nelle case di chi ha voluto accoglierle e viverci insieme.

“Vortici di fiori” su fondo rosso vivo, in una cornice che ne aggiunge allegria barocca, era stato creato nel mio laboratorio in via Giovanni alla Paglia almeno 7 anni fa. Ha viaggiato al Cairo e ora è a Madrid, con una donna che ha incrociato il suo destino col mio, è diventata famiglia…e il vortice viaggia e vive con lei.

Mariuccia

 

MILANO: Gesto e Luce

Il blu profondo domina una parete della mia camera da letto, è il mio mare, una dimensione in cui posso abbandonarmi e, la notte, navigare nel sogno, perdermi in un luogo senza confini fisici, lasciare che i profumi e le sensazioni marine riempiano ogni angolo della mia mente.

In questo mare privato ci sono fotografie d’autore e non, ognuna di loro ha un significato profondo, sintetizza un legame particolare, un ricordo, un viaggio, una relazione. Fra queste opere ho inserite “Gesto e Luce” di Mariuccia Roccotelli, un quadro che per me ha una doppia valenza: un significato personale e un altro che racconta il mio legame di amicizia con lei. 

“Gesto e luce” mi parla di amore, di un amore straziato ma sempre vivo, di un anelito che porta ad innamorarci, a desiderare di essere amati, forse a sanguinare ma, nonostante tutto, a perseguire quella ricerca che è l’essenza della vita. Corpo e spirito sembrano danzare in quella luce, ricercare un’intimità fuori dal tempo presente, continuare a sognare nonostante le ferite. 

Nell’opera ritrovo anche Mariuccia, le sue tensioni emotive, la sua relazione con le tele, tradurre in pittura i suoi sentimenti più intimi è per lei un’esigenza fisica e mentale, un meccanismo naturale. Così come sono naturali le domande che tutti ci poniamo e che lei traduce in arte.

Anna

 

ASMARA – NEW YORK – NEW YORK – ROMA: Fiat Tagliero

La Fiat Tagliero è stata dipinta da Mariuccia Roccotelli per una mostra organizzata dall’allora ambasciatore italiano Martinez Tagliavia ad Asmara, in Eritrea. L’idea era quella di portare su tela alcuni degli edifici simbolo di Asmara e di Massawa e l’autrice ha avuto piena libertà di scelta e di interpretazione. Io mi sono innamorata subito di tre di questi quadri, che ora vivono con me, ma oggi volevo parlarvi solo di uno di essi, che ritrae uno dei pochi edifici futuristi veramente azzardati esistenti al mondo, tuttavia non vi parlerò della sua storia, che potrete trovare nel catalogo della pittrice, ma di come appunto questo quadro mi ha seguito nelle mie case.

Il primo appartamento era al trentesimo piano di un grattacielo dell’Upper East Side di New York City, le cui pareti esterne erano a vetrata terra-cielo, non vi dico il dialogo costante tra il quadro e le mille sfumature del cielo di Nyc da lassù, una meraviglia che non ci si stancava di ammirare, nella casa bianca con mobili del periodo coloniale italiano e accenti di colore grazie alle piante e ai dettagli di cuscini e soprammobili-ricordo, pensavo che il quadro desse il meglio di sé. Mi sbagliavo perché questo è un quadro universale, ovunque lo metto dà sempre l’impressione di essere al posto giusto, anche nella seconda casa di Nyc, un quarto piano senza ascensore delle tipiche e bellissime case a schiera del primo novecento dell’Upper West Side che si trovano nelle viuzze laterali di Central Park West, pur avendogli tolto la luce naturale, in quanto l’avevo posizionato in una nicchia dove c’era il tavolo da pranzo, con i suoi azzurri così geometrici per la maggior parte del quadro e morbidi nelle retrovie, ci restituiva quella visione del cielo lì inesistente ma necessario. Dulcis in fundo (per ora!), un appartamento di Roma che purtroppo non ha alcuna delle viste spaziali dei precedenti…. qui volevo fosse presente la memoria dei miei nonni paterni, per cui ho riciclato un mobile dei primi del novecento proveniente dal loro negozio: lo ricordo bambina, quando tutto era già chiuso, ammuffito, tarlato e destinato all’oblio, con i suoi cassetti dal frontale di vetro per vedere il tipo di pasta o farina da vendere. Malgrado l’unico utilizzo previsto fosse legna da ardere, ho voluto salvarlo e averlo con me, ammaccato, storto, con infiniti strati di pittura, ma con una storia dentro. Il quadro ci sta sopra, sovrastando o affiancando i tanti oggetti, come le piume della coda di un pavone raccolte con i miei bambini nel giardino di uno zio che ne possedeva alcuni e che conservano la meraviglia nei loro occhi quando vedevano questi immensi uccelli fare la ruota o riuscire a volare e posarsi su un alto ramo o ancora conchiglie e sassi che hanno in sè ricordi di gite e viaggi, di risate e di silenzi, e la bellezza e la complessità della natura. Oggetti per tutti privi di valore ma per me importanti più di una pietra preziosa acquistata solo per investimento…….il quadro ci sta ovviamente divinamente, ancora mi parla di cieli, di foreste, di architetture ardite, di viaggi, di colori, di profumi, di umanità, di sogni che devono necessariamente essere grandiosi, perché abbiamo bisogno di tutti, di chi umilmente ci spazza le strade, dei folli che hanno progettato e costruito la Fiat Tagliero e degli artisti…… come Mariuccia Roccotelli che, mettendo in gioco tutta se stessa in ciò che crea, regala emozioni e significati pure a lei sconosciuti che si riveleranno poco a poco a chi poi accoglierà le sue opere in casa propria, opere che vivono, crescono e dialogano con l’ambiente circostante e che, appunto, per la loro originalità e espressività, faranno parte della tua essenza e della tua vita in modo indissolubile.

Federica

 

MILANO: Vortici Blu

La verità è che quando dipingo e specialmente quando ho dipinto queste opere, non ho pensato cosa sarebbe stato di loro. Sono nate per una mia esigenza di fare sulla tela quella macchia, quel vortice blu che sentivo essere il gesto più adatto a me in quel momento. Sono tutte opere a me molto care, di un periodo passato di cui resta traccia. Io non dipingo in serie, ogni pezzo che ho realizzato è un racconto che inizia e finisce in quello spazio delimitato.

l pesciolini di cartone che ciondolano infilati in cordini di spago grezzo sulla tela piena di gocce verticali erano un gioco, l’ironia che contraddistingue la mia vita. Ognuna delle mie opere che hanno spesso viaggiato nelle case di chi ha deciso di ospitarle, che si sono trasferiti da una casa all’altra da una città all’altra o anche in uno stato diverso, è carica di un messaggio che resta costante per me e per chi la possiede, ognuna è un pezzo di me che diventa parte dell’altro. Quando ero più giovane pensavo che fosse importante diventare famosi, adesso credo che non conti nulla…in questo momento storico e probabilmente anche nei prossimi a venire essere conosciuti ed essere famosi non ha più alcun valore. Fare ciò che si sente di voler fare, qualcosa che si contraddistingue perché parla di te e lasciarla nelle case di chi sente trasporto per quelle immagini, persone che decidono di vivere il loro quotidiano insieme a me. Quello che conta è vivere pienamente qui, ora, oggi, insieme.

Mariuccia