Ritagli e ricami (blog)

Tela su tela, ricami e ritagli della più tradizionale delle superfici.

La pittura diventa taglio, il segno del pennello non basta più: è come scolpirla la pittura, creare un bassorilievo di foglie, di rami, di donna.

 Nella mia ultima serie, sperimentando sempre con imprevista riuscita e stimolante casualità, ho dipinto superfici con segno informale.

Gocce, sfumature e contrasti stridenti, per poi sovrapporre altra pittura su tela in tagli rigorosamente studiati.

 

 Il caso si sovrappone al razionale, al misurare minuziosamente il peso degli elementi: pesci, onde, alberi, profili di donna che guardano la luna, paesaggi urbani e mondi sommersi, immersi, profondi.

La carta di riso leggera, sottile quanto impalpabile, crea un altro strato semitrasparente, per delineare piani diversi nella superficie. 

Perché non solo pittura?

Mi interrogo sul motivo per cui dedico ore ed ore ad un gesto sartoriale.

Sto creando decorazioni o posso considerarla Arte?

Arte è la meta, la ricerca è certamente infinita.

Quando metti le mani tra i colori e mescoli un azzurro, un bianco e un giallo non sai mai dove andrai a finire, in un cielo, in un mare, in un’alba, nel verde di un fondo marino, l’effetto ti soddisferà, lo stravolgerai con gocce di colore ed acqua che si allargheranno sul fondo creando effetti inaspettati. Torni alla meta, non è più né la decorazione, né l’Arte , né un soggetto specifico, è un armonia che difficilmente raggiungi.

 

Forse non c’è un punto di arrivo, dimentichi tutto e ti basta vivere il divenire, basta esserci nel percorso che fai, per raggiungere il punto più vicino a quella meta.

 

La mia idea di Arte pura e totale è purtroppo tanto lontana da tutto ciò, è uno stato di sublime semplicità che forse non mi appartiene; me ne accorgo quando la fase successiva si infittisce, il ricamo si sovrappone, incollo strati di dettagli sempre meno astratti: torna la figurazione.

Nell’ ideale l’Arte è bianco, puro e semplice, è pathos, è respiro;

in questi lavori c’è tanto, troppo racconto, lo so, ma… non posso ancora fermarmi…

                                                   Mariuccia